Erodiano, Ab excessu divi Marci 1.15.7

Εἰ καὶ βασιλείας τὰ πραττόμενα ἦν ἀλλότρια, πλὴν ἀνδρείας καὶ εὐστοχίας,

Anche se le azioni regali erano non pertinenti (ad un principe), prive di coraggio anche se di buona mira avevano un certo favore tra popolari; ma quando egli si presentò nel teatro combatteva in duello nudo indossando le armi, allora il popolo vide uno spettacolo triste, un nobile re dei Romani, dopo così tanti trofei sia del padre sia degli antenati, che non prendeva armi militari contro Barbari o che si dedicava al potere dei Romani, [ma videro un principe] che oltraggiava la (sua) dignità con un un contegno molto vergognoso (μεμιασμένῳ part perf mp μιαίνω) e da folle.

Egli dunque prevaleva facilmente sugli avversari e andava avanti (προυχώρει=προεχώρει προχωρέω) fino alle ferite.

"E avanzò fino a tale punto di follia da non volere nemmeno abitare la dimora reale. ma in vero voleva essere trasferito nella residenza dei gladiatori. 
(Traduzione letterale di Anna Maria Di Leo)

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