L'Odissea di Omero: il ciclope Polifemo
Ὁ Λαερτιάδης καὶ οἱ ἑταῖροι ἑώρων σπέος τι ὑψηλὸν κατηρεφὲς δάφναις, ἄγχι θαλάσσης· ἔνθα ἦσαν μῆλα, οἷές τε καὶ αἶγες· ἐν τῷ σπέϊ ἐνίαυε ἀνὴρ πελώριος, Πολύφημος ὁ Κύκλωψ... Οἱ Ἀχαιοὶ ἐξίασιν ἄντρου δεόμενοι ὑπὸ τοῖς τῶν εἰροπόκων οἰῶν στέρνοις.
Il figlio di Laerte ed i compagni vedevano presso il mare un'alta spelonca coperta (κατερέφω) di mirti; lì c'erano un gregge (τὰ μῆλα) di pecore e capre; nella spelonca vive un uomo enorme, Polifemo il Ciclope.
Il figlio di Laerte si avviava con i compagni verso la spelonca avendo un otre nero di vino che era un dono di Marone profeta di Apollo.
Polifemo non era nell'antro, ma, ubriaco (πίνω), pascolava il gregge, presso l'abitazione.... (CONTINUA)
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