La terza fatica di Eracle - La terza fatica di Ercole VERSIONE Apollodoro
La terza fatica di Eracle o la terza fatica di Ercole
La cattura della cervaversione greco Apollodoro
Τρίτον ἆθλον Εὐρυσθεὺς ἐπέτασσε Ἡρακλεῖ τὴν Κερυνῖτιν ἒλαφον εἰς Μυκήνας ἒμπνουν φέρειν....
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Traduzione n. 1
Come terza prova (fatica) Euristeo imponeva ad Eracle di portar(gli) la cerva di Cerinea viva a Micene.
La cerva era a Enoe, dalle corna d'oro, sacra ad Artemide; perciò, non volendo neppure ferire l'animale, lo inseguì ( lett. : inseguiva ) per un anno intero. L'animale, essendo stanco per l'inseguimento, si rifugiava sul monte chiamato Artemisio, e lì si accingeva ad attraversare il fiume Ladone.
Eracle allora colpendo la cerva con una freccia, la prendeva e così si muoveva in fretta attraverso l'Arcadia. Ma Artemide incontrandolo con Apollo, gliela sottraeva e accusava Eracle, pensando che l'Alcida ( ? ) volesse uccidere il sacro animale.
Eracle allora, adducendo come scusa la necessità, e dicendo che la causa era l'ordine di Euristeo, addolcendo così la dea, portava l'animale vivo a Micene
Traduzione n. 2
Come terza fatica Euristeo ordinava ad Eracle di portare viva a Micene la cerva di Cerinea.
In quel tempo la cerva era a Enoe: era una cerva dalle corna d'oro, sacra ad Artemide. Dato che non voleva ferirla né tanto meno ucciderla, Eracle la inseguì per un anno intero. Alla fine la cerva, affaticata dall'inseguimento, si rifugiò sul monte chiamato Artemisio, e lì, proprio mentre stava per attraversare il fiume Ladone, Eracle la colpì, se la caricò sulle spalle e velocemente s'inoltrò nell'Arcadia.
Ma lo incontrò Artemide, insieme ad Apollo: gli strappò dalle spalle la cerva e lo accusò di aver voluto uccidere un animale a lei sacro.
Eracle si scusò sostenendo che era necessario, e disse che il colpevole era Euristeo: così l'ira della Dea si raddolcì, e l'eroe poté portare la cerva ancora viva a Micene
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