La virtù di Anzia
Οἱ δὲ λῃσταὶ τὴν Ἀνθίαν εἰς Ἀλεξάνδρειαν παρέδωκαν ἐμπόροις πολὺ λαβόντες ἀργύριον· οἱ δὲ ἔτρεφόν τε αὐτὴν πολυτελῶς καὶ τὸ σῶμα ἐθεράπευον, ζητοῦντες ἀεὶ τὸν ὠνησόμενον κατ' ἀξίαν....
Ad Alessandria, i predoni consegnarono (παρέδωκαν aor 3a pl παραδίδωμι) Anzia a dei mercanti prendendo molto denaro; ma questi la nutrivano (imperf τρέφω) sfarzosamente e rispettavano (iperf θεραπευω) il [suo] corpo, cercando sempre chi la comprasse secondo il valore.
Arriva ad Alessandria uno dall'India uno fra I re di laggiù, di nome Psammi, per vedere la città e per esercitare il commercio.
Lo stesso Psammi vede Anzia presso i mercanti e, vedendola, viene sopraffatto (ἁλίσκομαι), offre molto denaro ai mercanti e la la porta via con lui come schiava....(CONTINUA)
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