Cerere e Prometeo
Antiquissimis temporibus homines vitam asperrimam degebant, pecudumque quam deorum vitae similiorem agriculturae plane imperiti et plurimis...
In tempi antichissimi gli uomini trascorrevano (dēgo, is, dēgi, ĕre) una vita durissima più simile alla vita degli animali che a quella degli dei. Totalmente inesperti di agricoltura e soggetti a svariati pericoli, andavano erranti per campi e selve passando (tĕro, is, trīvi, trītum, tĕrĕre)
il tempo secondo il costume delle belve. In un primo tempo Cerere, madre dei raccolti, mossa da misericordia, stabilì di alleviare la condizione degli uomini e, con animo molto benevolente, fece conoscere (dŏcĕo, es, dŏcŭi, doctum, ēre) l'uso del frumento.
Poi anche Prometeo desiderò che il genere di vita per gli uomini fosse meno selvaggio, meno duro e più idoneo alla debolezza umana. Perciò, con l'aiuto di Minerva, salì in cielo, sottrasse (surrĭpĭo (subrĭpĭo), is, rĭpŭi, reptum, ĕre) il fuoco catturato con una bacchetta e lo donò in terra agli uomini. E già aveva felicemente fatto le cose, ma Giove scoprì (dētĕgo, is, texi, tectum, ĕre) il furto.
Pertanto Prometeo subì castighi, ma, come un dono utilissimo, il fuoco cambiò le qualità degli uomini. Perciò le lingue di tutta la terra celebrarono con somme lodi Cerere e Prometeo come gli autori di massimi benefici e sempre li celebreranno.
(By Geppetto)
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