Damone e Finzia

Damon et Phintias fidelem inter se amicitiam iunxerant. Olim, cum alterum ex his Dionysius Syracusanus interficere cuperet atque in tempus...

Damone e Finzia, avevano stretto (piuccheperfetto da iungo) tra loro una fidata amicizia. Una volta, poiché Dioniso Siracusano desiderava uccidere uno dei due fra questi, ed uno dei due essendo arrivato in tempo non esitò a darsi come garante  per il suo ritorno (= per il ritorno del suo amico).

E così salvò (lett. sciolse) dal pericolo di morte l'amico espose egli stesso si mise in pericolo di vita. Allora tutti e soprattutto Dioniso osservavano l'esito di quel fatto nuovo ed incerto. Ma egli dichiarava che lui non temeva nulla riguardo al coraggio dell'amico.

Stabilita l'ora da Dioniso finalmente l'altro arrivò. Ammirato il coraggio di entrambi, il tiranno condonò al condannato la pena  e chiese loro di accogliere lui come terzo nel patto di amicizia.

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