Descrizione del pianeta Venere
Infra solem ambit ingens sidus appellatum Veneris, alterno meatu vagum ipsisque cognominibus aemulum solis ac lunae....
Tra il sole si muove un grande astro chiamato Venere, con un modo alterno ed emulo sia del sole che della luna. Quando sorge prima dell'alba, riceve il nome di "Lucifero" perché, come un altro sole, anticipa il giorno;
al contrario, risplendendo dopo il tramonto, viene chiamato "Vespero" perché prolunga la luce o interpreta la parte della luna. La sua natura fu scoperta per la prima volta da Pitagora di Samo circa alla quarantaduesima Olimpiade, che corrispondeva all'anno 142 di Roma. Ormai, in grandezza, Venere supera tutte le altre stelle e brilla così intensamente da far apparire le ombre con i raggi di questa sola stella.
Alcuni l'hanno chiamata la stella di Giunone, altri di Iside, altri della Madre degli dèi; ciascun nome si riferisce alla massima divinità. Per la sua natura, tutte le cose sulla terra vengono generate. Infatti, nel suo sorgere in uno o nell'altro esordio, cospergendo di rugiada fecondatrice, riempie non solo il grembo della terra, ma stimola anche l'impulso di tutti gli esseri viventi.
Percorre il suo giro dello Zodiaco in trecentocinquantadue giorni, non allontanandosi mai più di quarantasei gradi dal sole, come afferma Timeo.
(By Starinthesky)
Ulteriore proposta di traduzione molto più letterale (consigliata)
Al di sotto del sole gira intorno un grande astro chiamato di Venere, che si muove di un moto alterno e che cerca di eguagliare gli stessi soprannomi del sole e della luna. Prima del sorger del mattino, prende il nome di Lucifero perché, come l'altro sole, affretta il giorno;
di contro rifulgendo dal tramontar del sole è chiamato Vespero perché proroga la luce e interpreta la parte della luna. Pitagora di Samo scoprì per primo la sua natura all'incirca nella quarantaduesima olimpiade, che fu l'anno 142 della città di Roma. Venere è già per grandezza al di sopra delle altre costellazioni, è pure di tanta lucentezza, che le ombre di quest'unica stella sono restituite ai raggi.
Alcuni chiamarono questa stella di Giunone, altri di Iside, altri della madre di Dio; ciascun nome appartiene alla massima divinità Dalla sua natura sono generate tutte quante le cose sulle terre.
e infatti nell'una o nell'altra origine cospargendo di rugiada fecondatrice non solo riempie gli ammassi di acque della terra, ma stimola anche i feti di tutti gli esseri viventi. Trafigge l'ambito della costellazione 348 volte al giorno, non allontanandosi mai dal sole a 46 gradi, come piace a Timeo.
(By Maria D. )
Versione tratta da Plinio il Vecchio
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