Discorso di Catilina ai suoi seguaci
«Licuit vobis cum summa turpitudine in exsilio aetatem agere; potuistis nonnulli Romae, amissis bonis, alienas opes exspectar: sed hoc turpissimum fuit....
Vi sarebbe stato lecito trascorrere con grande vergogna in esilio la vita; in parecchi, dopo aver perso i vostri beni, avreste potuto aspirare alle ricchezze altrui abbandonati i beni a Roma ma ciò fu molto vergognoso.
Poiché quelle cose sembravano agli uomini vergognose e intollerabili, avete deciso di perseguire questa via (questa congiura). Se (desiderate) abbandonare questo aspetto, è necessaria audacia; nessuno, se non il vincitore, mutò la guerra in pace. Infatti sperare la salvezza nella fuga, quando hai sviato dai nemici le armi, con le quali si protegge il corpo, è una pazzia.
Sempre in battaglia il pericolo è massimo per quelli che hanno moltissima paura. L'audacia è considerata come un muro. Quando vi esamino, o soldati, e quando valuto le vostre gesta, una grande speranza di vittoria mi prende.
L'animo, l'età, il vostro valore mi incoraggiano, ed anche la necessità che fa forti pure i timorosi. Infatti l'angustia del luogo impedisce che la moltitudine di nemici possa circondarci.
(By Vogue)
Versione tratta da Sallustio
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