Discorso di Catilina nell'imminenza dello scontro

Vos moneo, ut forti atque parato animo sitis, et cum proelium inibitis, memineritis vos divitias, decus, gloriam, praeterea libertatem atque patriam in dextris vostris portare....

Vi esorto, ad essere d'animo forte e preparato, e attaccando battaglia, vi ricorderete di portare nelle vostre destre la ricchezza, il decoro, la gloria, inoltre la libertà e la patria.

Se dovessimo vincere, ci saranno sicure tutte le cose, saranno accessibili il convoglio in abbondanza, i municipi e le colonie: se invece ci fermeremo per la paura, quelle stesse cose diventeranno avverse; e non ci proteggerà né il luogo né alcun amico. Inoltre, soldati, questa stessa necessità non penderà su di noi né su quelli: noi combattiamo per la patria, per la libertà, per la vita; per quelli è superfluo combattere per la potenza di pochi.

Perciò dobbiamo attaccare più audacemente, memori dell'antica virtù. Dato che l'esilio sembrava indegno per gli uomini, avete deciso di seguirmi. Ora però occorre coraggio; nessuno mutò la guerra in pace se non da vincitore. Infatti sperare la salvezza nella fuga, deviando dai nemici le armi, grazie a cui il corpo è protetto, questa in verità è pazzia.

Quando vi considero, soldati, e quando valuto le vostre imprese, mi sostiene una grande speranza di vittoria. L'animo, l'età, la vostra virtù mi esortano, inoltre la necessità, che rende forti anche i timorosi. E se la fortuna dovesse guardar male la vostra virtù, badate di non perdere l'anima invendicati.
(By Maria D. )

Versione tratta da Sallustio

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