Elena si innamora di Paride - Versione latino TIROCINIUM
Elena si innamora di Paride
Versione di latino LIBRO TIROCINIUM pag. 473 n 93
Paris, troianorum pulcherrimus vir, navem ascendens, vela solvit, ac Graeciam petit domumque menelai regis....
Paride, il più bel ragazzo di Troia scendendo dalla nave, sciolse le vele, si diresse in Grecia e nella casa di Menelao.
Dunque trovò Elena nella sua casa. Allora Venere, chiamando a se il figlio Cupido, disse queste parole: "Prendi quei dardi, oh Cupido, e prepara le frecce veloci (da scagliare) nel petto di Elena! Disse Venere. Quello aprì la faretra e riservò una delle sue mille frecce per volontà della donna. Curvò il corno flessibile e trafisse il cuore di Elena con la freccia appuntita. Quella fu subito animata e volle ancora nascondere la passione e sempre più ribollì d'amore.
Disse Venere.
Quello aprì la faretra e riservò una delle sue mille frecce per volontà della donna. Curvò il corno flessibile e trafisse il cuore di Elena con la freccia appuntita. Quella fu subito animata e volle ancora nascondere la passione e sempre più ribollì d'amore La donna e l'uomo passeggiano insieme e parlano amabilmente tutto il giorno. Di notte quella piangendo con follia nella sua stanza, disse questo: "Avvicinati - disse sussurando - avvicinati alla sventurata Elena. Rimani sempre con me, oh Paride, e levami l'infelicità da tanto dolore!". Un giorno Paride la esortò affinché vedesse la nave. Quella inseguì l'uomo e salì sulla nave. Allora Paride ordinò ai marinai di nascosto di sciogliere le vele velocemente.
I marinai obbedirono al comando. La nave si diresse già in alto mare. La donna guardò piangendo la città e la casa abbandonate, e abbraccia il corpo dell'amante e, dandogli un bacio sul volto, dice: "Ti seguirò, dovunque andrai".
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