Ercole ed Atlante
Hercules ad Atlantem venit: aurea poma Hesperidum carpère et donare regi Eurystheo, Mycenarum regi, debebat.
Atlas, horti pomiferi custos, libenter Herculis desiderio annuit, sed dixit: «Aurea poma ipse carpam et Eurystheo donabo, si tu intěrim mundum sustinebis, dum remeavěro». Hercules dolum animadvertit et, simul ac Titanus cum pomis remeavit, talibus verbis Atlantem oravit:
«Grave est pondus, sed facile sustinebo, si cervical uměris imposuero; tu autem parumper mundum sustine!»-. Atlas gigas magno corpore erat, sed etiam magnae simplicitatis:
nam fiduciam praebuit verbis Herculis, qui, postquam mundum in Atlantis umeros imposuěrat, aurea poma arripuit atque celeriter Eurystheo tradidit.
Ercole giunse da Alante: doveva prendere e donare al Re Euristeo re di Micene, i pomi (le mele) d'oro delle Esperidi.
Atlante, custode dell'orto fruttifero, acconsentì al desiderio di Ercole volentieri, ma disse: "Coglierò io stesso i pomi d'oro e li donerò ad Euristeo se tu frattanto sosterrai il mondo mentre io ritornerò". Ercole comprese il tranello ma non appena il Titano ritornò con le mele, con tali parole pregò Atlante:
" Il fardello è pesante, io lo sosterrò facilmente, se porrò un cuscino sulle spalle; sostieni però il mondo per un po'!". Atlante era un gigante dal corpo grande ma anche di grande ingenuità:
infatti diede fiducia alle parole di Ercole che dopo che aveva posto il mondo sulle spalle di Atlante, prese le mele e velocemente le portò ad Euristeo.
(By Vogue)
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