Fatti e detti famosi - versione latino e traduzione
Fatti e detti famosi versione latino e traduzione
Agesilaus, Lacedaemoniorum rex, cum ab amicis monitus esset ut hominem audiret, qui mirum in modum lusciniae vocem imitabatur: "Saepe"...
Il re degli Spartani Agesilao quando fu ammonito dagli amici ad udire un uomo che imitava in modo molto simile (lett. In modo splendido)
il canto del’usignolo disse: “ho udito spesso lo stesso usignolo ” Agamennone poiché doveva offrire in voto alla dea Diana ciò che di più bello era nato in quell’anno nel suo regno sacrificò sua figlia Ifigenia perché non viera nulla di più bello nato in quell’anno. Annassagora famosissimo filosofo fra i greci (genitivo partitivo)
interrogato da un tizio circa chi fosse beato disse: “Nessuno tra questi che tu reputi beati”. Il censore Scipio Nasica dopo aver visto durante un censimento un cavaliere obeso ed un cavallo scarno domandò perché il cavaliere fosse più grasso del cavallo.
Il cavaliere disse: “Perchè io mi curo da solo invece il cavallo lo cura un servo. ”Socrate dopo aver sentito che un tale parlava male della sua persona: “Non è affatto strano” disse quelloi infatti non ha ma imparatoi a parlare bene”
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