Filippo di Macedonia - Filippo trova un pretesto per intervenire in Grecia
Rebus Macedoniae compositis, finitimisque hostibus aut devictis aut territis, Philippus Graecorum libertati coepit insidiari....
Messe in ordine le questioni in Macedonia, e visto che i nemici confinanti o erano stati debellati o atterriti, Filippo iniziò a ad attentare alla libertà dei Greci.
Perciò alimentò le contese tra le città e recando aiuto a coloro che erano in sudditanza costrinse parimenti gli sconfitti ed i vincitori a subire la servitù regale. La causa e l'origine di questo male furono i Tebani, che infiammati da un incredibile odio verso i Focesi, per indebolirli, accesero una sacra guerra.
Ma dato che da soli non potevano sbaragliare i nemici, per punire gli scellerati chiesero aiuto a Filippo e lo elessero come condottiero. I Focesi infatti, occupato il tempio di Apollo, avevano portato via da lì una grande quantità d'oro e l'avevano cambiata per l'utilizzo della guerra. Dunque Filippo, come se fosse il vendicatore del sacrilegio, ordinò a tutti i soldati di porgersi sul capo le corone d'oro, sacre ad Apollo, e così, come sotto la guida dello stesso dio, procedette in battaglia.
I Focesi, scorte le corone della divinità, atterriti dalla consapevolezza dei delitti, gettate le armi, si riversarono in fuga.
(By Maria D.)
Versione tratta da Giustino
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