Gara fra Apelle e Protogene
Protogenes Rhodi vivebat, quo cum Apelles adnavigavisset, quod avidus... sic eam tabulam posteris tradi, omnium quidem, sed artificum praecipuo miraculo.
Protogene viveva a Rodi, dove Apelle avendo navigato, perché era desideroso di conoscere le opere di costui, conosciuto tanto da lui per la fama, si diresse subito al laboratorio.
Quello stesso era lontano, ma solo una vecchia custodiva la tavoletta di ampia grandezza adattata su un cavalletto. Quella rispose che Protogene era fuori e gli chiese di dire cosa cercasse da costui. Apelle, afferrato il pennello, tracciò una linea di colore di elevata sottigliezza intorno alla tavoletta. Ritornato Protogene, la vecchia raccontò, le cose che erano avvenute. Raccontano che l'artista subito dopo aver contemplato la sottigliezza disse ad Apelle di venire;
se infatti fosse stato un altro, un'opera tanto perfetta non si sarebbe ripetuta; (raccontano) che lui stesso tracciò una linea più sottile di un altro colore su quella stessa (tavoletta) ed andandosene ammonì, se quello avesse fatto ritorno, avrebbe mostrato ed aggiunto di essere lui, che egli cercava: e così avvenne. Apelle infatti ritornò e, vergognandosi di essere stato vinto, tracciò linee di un terzo colore non tralasciando alcun punto alla sottigliezza.
Ma Protogene, confessando di essere stato sconfitto, si lanciò nel porto cercando qualcuno che lo accogliesse, e fu così gradito che quella tavoletta fosse tramandata ai posteri, in verità come meraviglia di tutti, ma specialmente degli artisti. (essendo in verità una meraviglia per tutti, ma specialmente per gli artisti).
(By Maria D. )
Versione tratta da Plinio il Vecchio
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