Gloriosa morte di Lucio Giunio Bruto

Evenit ut duo duarum civitatium exercitus ad repetendum regnum belloque persequendos Romanos Tarquinium sequerentur....

Avvenne che i due eserciti delle due città seguirono Tarquinio per attaccare il regno e per seguire i romani in guerra.

Arunte, figlio di Tarquinio, era a capo dei cavalieri con la speranza di vendicare il padre: lo stesso re seguiva con le legioni. I consoli andavano incontro al nemico. Bruto andò avanti con la cavalleria per esplorare. Arunte, riconosciuto il Console Bruto, si era infiammato tanto d'ira che gridò: "Quello è l'uomo, che osò cacciarci dalla patria. Ecco proprio lui decorato con le nostre insegne avanza magnificamente". Allora spronò il cavallo con gli speroni e si diresse contro lo stesso console: Bruto si concesse avidamente alla contesa.

Si lanciarono con gli animi ostili a tal punto che entrambi, immemori di proteggere il corpo, mentre ferivano il nemico, vennero uccisi trafitti dalla lancia. Nello stesso momento avvenne un'altra battaglia equestre, e dopo poco sopraggiunsero anche i fanti; tuttavia Tarquinio venne messo in fuga. L'altro console tornò a Roma per trionfare; fece il funerale del collega bruto per quanto potè nella magnificenza.

Aa la morte di Bruto ebbe un decoro maggiore con la pubblica mestizia, soprattutto delle matrone, che, lo piansero per un anno come un parente.
(By Maria D. )

Versione tratta da Livio

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