I cani e gli uomini
Homines canes semper dilexerunt atque adhuc diligunt. Sunt enim canes gaudiorum et maestitiae dominorum suorum conscii....
Gli uomini amarono sempre i cani ed ancora li amano. I cani sono infatti sono coscienti delle gioie e della tristezza dei loro padroni.
I cani sono anche i custodi delle case: infatti i ladri vengono spaventati e messi in fuga dai guaiti dei cani, dai (loro) denti aguzzi e dagli artigli energici. I cani da caccia sono amati dai cacciatori per la finezza delle (loro) narici, per la straordinaria forza, per la velocità delle zampe e per l'ardore negli scontri contro le bestie dei boschi.
Trattengono le prede e spesso le portano anche ai cacciatori. Le doti dei cani furono ostentate dagli antichi poeti e furono lodate. Presso Omero, nell'Odissea Argo il cane di Ulisse, per primo tra i familiari e gli amici riconobbe la voce del padrone dopo molti anni, dopo che aveva riconosciuto la voce, non accorse ai piedi del padrone: infatti per la vecchiaia era già senza forze.
Muoveva soltanto debolmente la coda e con voce flebile salutava il padrone . Alla fine con una morte felice, chiuse gli occhi.
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