I Romani dopo la sconfitta di Canne

Post cladem, quam Romani apud Cannas acceperunt, dies tristes Romanis fuerunt, sed, cum senatus rem populo rettulit, omnes patriae saluti...

Dopo la disfatta di Canne, che i romani patirono a Canne ci furono dei giorni tristi per i Romani, ma dopo che il senato riportò (refero, refers, retuli, relatum, referro - composto di fero)

la notizia al popolo tutti provvidero alla salvezza della patria e l'esercito trovò nel sostegno dei cittadini la speranza di un esito positivo della guerra. I vecchi, con il volto triste, avevano nella memoria la lunga serie delle antiche vittorie e i ricchi davano l'oro e l'argento ai magistrati. La forza dei cittadini non deluse la speranza del senato e dell'esercito e gli alleati non solo nelle circostanze favorevoli, ma anche in quelle avverse tennero fede al la parola e fornirono aiuto allo stato.

Pertanto subito dopo le cose cambiarono e dopo giorni funesti di rovina e lutto, giunsero giorni felici di vittoria. Infatti, mentre l'esercito di Annibale, a Capua, si indebolisce per la mollezza e per l'ozio, a Roma nuovi eserciti di giovani, che desideravano la vittoria, imparavano a sopportare la durezza della vita militare.

Così le debolezze e la dissolutezza fiaccarono le truppe di Annibale; al contrario la gioventù di Roma che desideravano vivamente la vittoria, imparavano a sopportare la durezza della vita militare. In questo modo alcuni anni P. Cornelio Scipione, che era stato inviato in Africa, annientò le truppe di Annibale nella battaglia presso Zama.

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:04:20 - flow version _RPTC_G1.3