Ricordi di scuola
In ipsa pueritia in scholam datus sum, ut diserem litteras, in quibus auid utilitatis esset ignorabam miser....
Nella stessa fanciullezza io sono affidato alla scuola, per apprendere le lettere, in cui io misero ignoravo cosa ci fosse di utile.
Infatti Non amavo le lettere greche, di cui ero impregnato da ragazzino. Tuttavia avevo molto amato le lettere latine, non quelle che insegnano i primi maestri, ma i carmi di Virgilio, in cui leggevo avidamente in merito al vagabondare di Enea e piangevo la morte di Didone, perché si era uccisa a causa dell'amore. Perché dovrei dunque odiare la grammatica Greca?
Infatti anche Omero fu esperto nel tessere tali intrecci, ma quando ero fanciullo mi risultava ostico. Appare evidente la difficoltà di apprendere una lingua straniera, come se spargeva di fiele tutte le dolcezze delle narrazioni Greche. Infatti non avevo conosciuto nessuna di quelle parole, e quando c'erano crudeli terrori e pene, per impararle, i miei maestri insistevano energicamente. Tuttavia da bambino ho appreso le parole latine senza alcuna paura e tortura, tra le carezze delle nutrici.
Le ho apprese in verità senza l'onere delle necessità, e non le ho apprese dai docenti, ma da coloro che parlavano. Di conseguenza appare abbastanza chiaro che per apprenderle aveva maggior forza la libera curiosità che la meticolosa necessità
(By Maria D. )
Versione tratta da Sant'Agostino
Ulteriore proposta di traduzione
Proprio durante l'infanzia venni mandato a scuola, per imparare le discipline letterarie che trovavo inutili poiché ero infelice.
Infatti non amavo la letteratura greca, con cui venivo formato da bambino. Tuttavia mi ero innamorato della letteratura latina, che i primi maestri non mi insegnarono, ma adoravo le poesie di Virgilio, in cui leggevo avidamente delle peregrinazioni di Enea e piangevo la morte di Didone, poiché si era uccisa per amore. Per quale motivo dunque avevo odiato la grammatica greca? Infatti anche Omero era capace di scrivere questo tipo di racconti, ma da giovane non mi piacevano.
Evidentemente la difficoltà di imparare una lingua straniera rendeva quasi maligna tutta la soavità dei racconti dei Greci. Infatti non conoscevo nessuna di quelle parole, e con le minacce e i castighi di una persona austera, affinché io la imparassi, i maestri mi stavano fortemente addosso. Ma da bambino imparai le parole latine senza alcun tipo di paura e di tremenda punizione, tra i complimenti delle balie.
In verità la imparai senza alcun dovere impellente e non me la insegnarono i maestri, ma gli oratori. D'ora in poi abbastanza persone si distinguono per avere maggiore forza per apprendere queste cose in quanto lo fanno per la loro sconfinata curiosità piuttosto che per un dovere che mette paura.
(By Mario100)
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?