La gatta, l'aquila e il cinghiale femmina
Aquila in planta nidificabat, feles in plantae caverna parturiebat et sus in umbra sub planta....
Un aquila aveva fatto il nido su un albero una gatta partoriva nella cavità dell'albero e un cinghiale femmina nell'ombra sotto l'albero.
Allora la gatta tendeva un tranello (indisidiae, insidiarum pl): faceva cadere giù la sua tana con la sua furba malizia e diceva all'aquila: "E' tramata dal cinghiale una grande sciagura: infatti il cinghiale scavava la terra e faceva cadere l'albero: e così pestava e uccideva i piccoli, nostri prediletti". L'aquila veniva impaurita dal racconto della crudele gatta.
Poi la subdola gatta con grande perfidia dice alla setolosa cinghiale femmina: "Amica, devi temere l'aquila; infatti è tramata dall'aquila una terribile sciagura. Mentre tu pascoli con gli agnelli e le capre, l'aquila si avvicina e prende i piccoli". E così l'ingannevole gatta diffonde afflizioni nel bosco e si mette sicura nella cavità dell'albero.
Di notte si allontana, cerca del cibo e sazia i piccoli. L'aquila invece teme una disgrazie e rimane sull'albero, il cinghiale femmina teme un saccheggio e non abbandona la tana. Dunque l'aquila e il cinghiale femmina venivano logorate dalla fame e offrivano alla furba gatta una grande abbondanza di cibo.
Versione tratta da Fedro
Rispondiamo ad alcune delle domande su questa versione come da
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Riassunto 8
Riscriviamo questa favola immaginando che sia l'aquila a raccontare questa atroce vicenda
Una favola corta
Ero regina dei cieli, ma una gatta astuta mi ha ingannata. Con false lacrime, mi ha accusato di un complotto ordito dalla cinghiale che condivideva il mio albero.
Terrorizzata, ho creduto alle sue menzogne. Ma la gatta aveva anche ingannato la cinghiale, accusandomi di volerle rapire i piccoli. Così, io e la cinghiale abbiamo vissuto nel terrore reciproco, mentre la gatta, tranquilla, si nutriva e proteggeva i suoi cuccioli.
Sono stata vittima di una perfidia inaudita, e da allora ho imparato a diffidare delle apparenze.
Una favola più lunga
Non ho mai conosciuto una perfidia simile. Io, regina dei cieli, ero solita nidificare su quell'albero maestoso, un luogo che credevo sicuro e protetto.
Ma la sorte volle che una gatta e una cinghiale femmina scegliessero proprio quel luogo come loro rifugio. All'inizio, la condivisione mi sembrava un segno di pace. Ma ben presto ho compreso la vera natura della gatta. Con una voce dolente e lacrime finte, mi raccontava di un terribile complotto ordito dalla cinghiale: la mia prole sarebbe stata in pericolo a causa delle zanne di quella bestia. Terrorizzata da queste parole, ho trascorso giorni insonni, pronta a difendere i miei piccoli da qualsiasi minaccia. Ma la gatta non si fermò lì. Con la stessa astuzia, instillò nella cinghiale la paura di me. Mi dipinse come un rapace crudele e assetato di sangue, pronto a rapirle i piccoli.
In questo modo, riuscì a seminare il panico tra noi, isolandoci e facendoci vivere nel terrore reciproco. Io, confusa e impaurita, rimasi nel mio nido, pronta a qualsiasi attacco. La cinghiale, a sua volta, non si allontanava dalla sua tana, temendo la mia incursione. Nel frattempo, la gatta, libera da ogni preoccupazione, si aggirava tranquillamente per la foresta, procacciando cibo per i suoi piccoli. E così, mentre io e la cinghiale ci consumavamo dall'ansia e dalla fame, la gatta godeva di un'abbondanza che non le spettava.
Quella perfida felina aveva trasformato il nostro nido in un campo di battaglia, manipolandoci e sfruttando le nostre paure per i suoi scopi egoistici. Ancora oggi, il ricordo di quella terribile esperienza mi perseguita. Ho imparato a diffidare delle apparenze e a non credere ciecamente alle parole altrui. Eppure, non posso fare a meno di chiedermi: come ho potuto essere così ingenua da cadere in un tranello così vile?
(By Starinthesky)
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