Fermezza di un console
M. Palicani seditiosissimi hominis pestiferis blanditiis praereptus populi favor consularibus comitiis summum dedecus admittere conabatur...
La simpatia del popolo portata via dalle blandizie rovinose di M. Palicano un uomo molto sedizioso tentava di infiltrare il sommo disonore nei comizi consolari desiderando conferire il massimo potere a colui, per le cui bruttissime azioni era dovuto un supplizio esemplare piuttosto che alcun onore.
Alla costernata moltitudine non mancava l'impeto di furia (fiaccola furiale) tribunizia, ad accompagnare ed infiammare la sconsideratezza di costui rovente che languiva per le sue azioni.
In questo miserabile e parimenti vergognoso stato della città non soltanto Pisone collocato con le mani dinanzi ai rostri dei tribuni, mentre si allontanavano di qua e di là e essendo interrogato se fosse sul punto di dichiarare che Palicano veniva eletto console secondo le votazioni del popolo, in un primo momento rispose di non ritenere che lo stato era riversato in tanta oscurità, da essere giunto a tal punto di spregiudicatezza.
Poi, incalzandolo in modo molto perseverante e dicendo ", agiresti (suvvia), se si fosse giunto? Disse "non lo proclamerò" in verità con questa risposta tanto risoluta strappò il consolato a Palicano prima che lo ottenesse.
(By Maria D. )
Versione tratta da Valerio Massimo
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