Scipione si difende dalle accuse

Ipsi ad Scipionem profecti sunt, ut ea quoque quae vulgata sermonibus erant de cultu ac desidia imperatoris solutaque disciplina militiae comperta oculis referrent Romam....

Questi stessi partirono alla volta di Scipione, per riferire a Roma anche quelle notizie che erano state diffuse dai discorsi relativamente al modo d'essere e all'inerzia del comandante e alla disciplina dissoluta della milizia sventata oggettivamente (di persona, con la vista).

A questi che giungevano a Siracusa Scipione, per giustificarsi preparò fatti, non parole. Ordinò all'esercito di radunarsi in quel luogo, alla flotta di sbrigarsi, come se avesse dovuto combattere in quel giorno per terra e per mare con i Cartaginesi. Dopo essere stati ricevuti affabilmente nel giorno in cui giunsero, l'indomani mostrò l'esercito terrestre e navale, non solo quelli istruiti ma (anche) quelli che precipitavano, la flotta come immagine nel porto e questa stessa che si apprestava allo scontro navale; e allora intorno agli arsenali e ai magazzini furono condotti il pretore e i legati per visitare l'altro apparato di guerra. E s'infuse tanta ammirazione delle singole e di tutte quante le cose, da credere a sufficienza o che il popolo cartaginese fosse stato sconfitto da quel condottiero e dall'esercito o che non sarebbe potuto essere sconfitto da alcun altro.

E partirono da lì con gli animi lieti a tal punto, come se stessero per annunciare a roma la vittoria, non il magnifico apparato di guerra.
(By Maria)

Versione tratta da Livio

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