I divertimenti dei Germani tra ammirazione e condanna morale
Genus spectaculorum unum atque in omni coetu idem. Nudi iuvenes, quibus id ludicrum est, inter gladios se atque infestas frameas saltu iaciunt....
Il genere di spettacoli è uno e lo stesso in ogni adunanza. I giovani nudi, che lo fanno per divertimento, si gettano con un balzo tra le spade e le lance ostili.
La pratica procurò l'arte, l'arte (procurò) il decoro, tuttavia non per guadagno o per ricompensa: anche se il valore della dissoluta audacia costituisce il piacere degli spettatori: tra le attività serie praticano sobri, cosa che ci si meraviglia, il gioco dei dadi, con tanta avventatezza di guadagnare o di perdere, che, nel momento in cui viene a mancare ogni cosa, con un estremo e originalissimo impeto gareggiano per la libertà e il fisico.
Colui che è sconfitto va incontro alla volontaria schiavitù: anche se molto giovane, anche se molto robusto tollera di essere legato e venduto.
C'è ostinazione verso tale cosa deforme; questi stessi chiamano (la definiscono) come la fiducia. Consegnano i servi di tale condizione tramite le attività commerciali, per sciogliersi anche dal pudore della vittoria.
Versione tratta da Tacito
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