La morte di Otone
Namque abeuntibus exitium minitabantur, atrocissima in Verginium vi, quem clausa domo obsidebant....
E infatti minacciavano di morte a coloro che si allontanavano, con atrocissima forza verso Virginio, che tenevano in ostaggio nella casa chiusa.
Rimproverati i fautori della sedizione retrocedendo lasciò spazio ai discorsi di coloro che partivano, finché tutti immuni si allontanassero. All'imbrunir del giorno sedò la sete con l'attingere l'acqua gelida. Allora portati i due pugnali, avendo provato entrambi, mise uno sotto il capo. Ed ben esplorata ormai che gli amici fossero partiti, trascorse una notte tranquilla, e come è attestato, non insonne:
all'alba con il petto sull'arma. I liberti e i servi e Plozio Firmo, prefetto del pretorio, entrando per il lamento del morente scoprirono una sola ferita. Fu condotto in fretta il funerale; aveva chiesto ciò con preghiere ambiziose che non gli fosse amputato il capo per essere oggetto di scherno.
Le coorti pretorie portarono il corpo con lodi e lacrime, baciando le mani e la ferita. Alcuni tra i soldati si uccisero dinanzi al rogo, non per delitto né per paura, ma per imitazione del decoro e carità del principe.
(By Maria D. )
Versione tratta da Tacito
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