Milone è un benemerito della patria (Pro Milone 76)

Servorum exercitus illum in urbe conscripturum fuisse, per quos totam rem publicam resque privatas omnium possideret?...

Quello fu in città per arruolare gli eserciti dei servi, tramite i quali avrebbe potuto possedere l'intero stato e le cose private e pubbliche di tutti?

Per tale ragione se T. Annio tenendo la spada cruenta gridasse: "Venite, vi prego, e ascoltate, cittadini: ho ucciso P. Clodio; i suoi furori, che non avevamo potuto frenare ormai con alcuna legge, con alcun processo, ho respinto con questo ferro e con questa destra dai vostri colli, grazie a me affinché rimanesse in città un sol diritto, l'equità, le leggi, la libertà, il pudore, la pudicizia!" Si dovrebbe temere in verità, in che modo mai la città sopportasse ciò! Ora infatti chi è colui che non approverebbe, colui che non loderebbe, che non direbbe e non percepirebbe che solo T. Annio al di sopra della memoria di tutti giovò allo stato, che con la massima letizia provvide al popolo romano, a tutta quanta l'Italia, a tutte le nazioni?

Non posso valutare quante siano state quelle antiche gioie del popolo romano: tuttavia la nostra età ha visto già molte famosissime vittorie dei sommi comandanti, di cui nulla recò una letizia né duratura né tanto grande. (by Maria D.)

Versione tratta da Cicerone

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