La patria parla a Catilina
Si te parentes timerent atque odissent tui neque eos ulla ratione placare posses, ut opinor, ab eorum oculis aliquo concederes....
Se i parenti ti temessero e i tuoi ti odiassero e non riuscissi ad essergli gradito in alcun modo, come credo, te ne andresti dai loro sguardi in qualche altro luogo.
Ora la patria, che è il genitore comune di tutti noi, ti odia e ti teme e già da tempo ritiene che tu non pensi nulla se non il pensare al suo parricidio; tu non rispetti né la sua autorità né il suo giudizio. Tu ne temerai la forza?. Questa cosa con te, Catilina, prende piede (agisce) e in un certo modo parla tacita: "Nessuna empietà è venuta fuori già da alcuni anni se non per mezzo tuo, nessuna ignominia si è originata senza di te; a te solo fu impunita e libera l'uccisione di molti cittadini, la vessazione e il saccheggio dei compagni;
tu non solo hai avuto forza per trascurare le leggi e le questioni, ma anche per sovvertirle e infrangerle. Quelle cose precedenti, anche se non bisognava sopportarle, tuttavia le sopportai, come potei;
ora in verità non dovrei sopportare che la situazione è totalmente nella paura solo per te, qualunque cosa abbia fatto rumore, che Catilina sia temuto, che sembri che nessuna decisione possa essere presa contro di me, la quale si tiene lontana dalla tua scelleratezza.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone
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