Esempi di antica eloquenza romana
Quis enim putet aut celeritatem ingeni L. Bruto illi defuisse? Qui summam prudentiam simulatione stultitiae texerit; qui potentissimum...
Chi infatti potrebbe pensare che a quel famoso L. Bruto sarebbe piuttosto venuta meno la celerità dell'ingegno?
Costui coprì la somma prudenza con la simulazione della stoltezza; questi respinse il potentissimo re, il figlio del famosissimo re e vincolò la città liberata dalla perpetua dominazione per mezzo delle magistrature annuali, le leggi e i processi; costui revocò al proprio collega la carica, per togliere dalla città la memoria del nome regale: sicuramente non si sarebbe potuto realizzare ciò, se ciò non fosse stato persuaso con un'orazione.
Vediamo parimenti in pochi anni dopo la cacciata dei re, quando la plebe si stabilì in prossimità della riva dell'Anione presso la terza pietra miliare e occupò quel monte, che è chiamato sacro, che il dittatore M. Valerio sedò le discordie con l'eloquenza, e per tale motivazione a costui gli furono conferiti i massimi onori e che lui prima di tutto per questa stessa motivazione fu chiamato Massimo.
Possiamo immaginare Appio Claudio facondo, perché revocò il senato già piegato dalla pace di Pirro; possiamo immaginare che G. Fabrizio, fu inviato come oratore, perché fosse presso Pirro in vista dei prigionieri da recuperare.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone
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