Alternare lo studio allo svago
Danda est tamen omnibus aliqua remissio, non solum quia nulla res est quae perferre possit continuum laborem; sed quod studium discendi voluntate, quae cogi non potest, constat....
Bisogna tuttavia concedere a tutti una qualche distensione, non solo perché non c'è alcuna cosa che possa sostenere un lavoro ininterrotto; ma perché lo studio sussiste nell'essere appreso grazie alla volontà, la quale non può essere costretta.
pertanto apportano sia il più delle forze al fine di apprendere sia rinnovati e integri un animo più acuto, che quasi si oppone alle necessità. Il gioco nei fanciulli non mi dovrebbe offendere; anche questo è segno di alacrità; e non potrei sperare che quello sarebbe triste e sempre dimesso e di mente elevata in merito agli studi, giacendo anche in quest'impeto del tutto naturale per quelle età. Tuttavia ci sia una misura nei rilassamenti, sia affinché le cose negate non generino l'odio per gli studi (degli studi)
sia le cose eccessive non generino la consuetudine dell'ozio. Vi sono anche alcuni giochi non inutili per acuire gli ingegni dei fanciulli, quando c'è rivalità su piccole questioni poste a vicenda di ogni genere.
Durante il gioco Si scoprono anche più semplicemente le abitudini; ora nessuna età ci sembri tanto infima da nonpoter comprendere direttamente cosa sia retto e contorto, ossia in quel momento dev'essere forgiata massimamente quando è inconsapevole del simulare e cede a coloro che insegnano.
(By Maria D. )
Versione tratta da Quintiliano
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