Res loquitur ipsa (Cicerone, Pro Milone 54)

Res loquitur ipsa, iudices, quae semper valet plurimum. Si haec non gesta audiretis, sed picta videretis, tamen appareret uter esset...

La cosa parla di per sé, giudici, che sempre vale moltissimo. Se non avete udito queste gesta, ma le avete viste dipinte, tuttavia dovrebbe apparire che uno sarebbe l'insidiatore, che l'altro non pensasse nulla di male, essendo trasportato uno in carrozza avvolto dalla penula, mentre la moglie gli sedeva accanto.

Cosa c'è di più impacciato di queste cose? Il vestito o il veicolo o la compagna? Cosa potrebbe essere meno pronto per lo scontro, quando si rimane imbrigliato nella penula, quando si è ostacolato dalla carrozza, quando si viene costretto dalla moglie?

Ora suvvia mettete a paragone il percorso del ladrone senza impaccio con gli impacci di Milone. Clodio prima con la moglie,  poi senza di lei; non mai se non con la carrozza, allora a cavallo; c'erano i compagni grechetti, dovunque andava, anche quando si affrettava nell'accampamento etrusco, allora non c'era nulla di bazzecole nel seguito. Milone, il quale non mai, allora per caso conduceva i fanciulli sinfonisti della moglie e i gruppi di ancelle; quello, che conduceva sempre con sé le meretrici, sempre quelli cresciuti, sempre le lupe, allora non conduceva nessuno se non un uomo per dire che era stato scelto da un uomo. Perché dunque fu sconfitto?

Perché non sempre un viandante è ucciso da un ladrone, talvolta anche un ladrone è ucciso da un viandante.
(By Maria D. )

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