Le due forme di ingiustizia

Nam qui iniuste impetum in quempiam facit aut ira aut aliqua perturbatione incitatus, is quasi manus afferre videtur socio; qui autem non...

Infatti, colui il quale si scaglia ingiustamente contro qualcuno, spinto dall'ira o da qualche turbamento, sembra quasi mettere le mani addosso ad un compagno; colui il quale, invece, non lo difende, né si oppone all'ingiuria, anche se può, è in colpa tanto quanto lo sarebbe se abbandonasse i genitori, o gli amici, o la patria.

E senza dubbio quelle offese che sono recate di proposito per nuocere spesso sono originate dalla paura, quando colui il quale medita di nuocere a un altro teme, qualora non l'abbia fatto, di subire egli stesso qualche danno.

Ma, in massima parte, gli uomini si spingono a fare un'ingiustizia per ottenere le cose che hanno desiderato; in questa colpa, ha il più vasto campo di applicazione l'avidità.
(By Vogue)

Versione tratta da Cicerone

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