Occorre valutare le nostre forze

Inspicere autem debebimus primum nosmet ipsos, deinde ea quae aggrediemur negotia, deinde eos quorum causa aut cum quibus....

Ma dovremo osservare prima di tutto proprio noi stessi, poi quelle attività che noi avvicineremo, poi quelli di cui c'è la motivazione o con cui (c'è la motivazione).

Prima di ogni cosa è necessario valutare se stesso, perché non ci sembri di poter quasi più di quel che possiamo: uno cade a causa della fiducia dell'eloquenza, un altro ordinò al proprio patrimonio più di quanto potesse portare, un altro oppresse il corpo infermo con un dovere laborioso. La verecondia di alcuni nelle questioni civili è poca, le quali desiderano una fronte ferma;

la fierezza di alcuni non rende per alcuna cosa; alcuni non hanno l'ira in potere, e qualsivoglia indignazione li trasporta alle parole avventate; alcuni non sanno di tenere insieme l'urbanità e si astengono dalle arguzie pericolose: per tutti questi la tranquillità è più utile dell'attività. La natura feroce e impaziente dovrebbe evitare gli incitamenti della libertà in procinto di nuocere.

Bisogna considerare se la tua natura sia più adatta nel fare le cose o nello studio ozioso e nella contemplazione, e bisogna inclinare tanto quanto la forza dell'ingegno ti supporta. Infatti rispondono male gli ingegni costretti; quando la natura è riluttante, il lavoro è nullo.
(By Maria D. )

Versione tratta da Seneca

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