Le streghe e il fantoccio

Cum ergo illum mater misella plangeret et nos tum plures in tristimonio ...

TESTO LATINO COMPLETO

Dunque la madre poverina piangendolo e dato che noi eravamo allora parecchi in tristezza, improvvisamente le streghe iniziarono a stridere; penseresti che un cane insegua una lepre.

Avevamo allora un uomo della Cappadocia, lungo, molto arditello e che era forte: poteva sollevare un bue adirato. Costui stretta la spada si lanciò fuori dalla porta, avvolta con cura la mano sinistra, trascinò la donna centrale per così dire in questa posizione – sia salvo ciò che tocco! -. Udiamo il gemito, e - non mentirà apertamente - non vediamo le stesse.

Il nostro semplicione invece si trascina verso l'interno sul letto, e aveva tutto il corpo livido come se fosse stato lacerato dai flagelli, perché era evidente che lo aveva toccato una mano stregata". "Noi, chiusa la porta, ritorniamo di nuovo al dovere, ma mentre la madre abbracciava il corpo di suo figlio, tocca e vede un mucchio fatto di paglia.

Non aveva il cuore, né le parti interne, né qualunque cosa: è chiaro ormai che le streghe avevano inviluppato il fanciullo e avevano messo al suo posto un fantoccio di paglia. Vi chiedo, occorre che ci crediate, sono le donne che la sanno lunga, sono quelle notturne, e ciò che è in alto. Lo portano verso il basso.
(By Maria D. )

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