Romolo nel numero degli dei

Proculus lulius, sollicita civitate desiderio Romuli regis, in contionem prodiit et: "Romulus - inquit -, Quirites, parens urbis huius, prima hodierna luce, caelo repente delapsus, mihi se obvium dedit....

Proculo Giulio, mentre la città era presa dalla nostalgia del re Romolo, si presentò in assemblea e disse: "Romolo – disse –, Quiriti, padre di questa città, improvvisamente disceso dal cieloall'alba di oggi, mi è apparso.

Poiché, colmo di terrore, mi ero fermato in atteggiamento venerante, implorandolo con preghiere affinché mi fosse concesso guardarlo direttamente, [mi] disse: 'Va', riferisci subito ai Romani che gli dei celesti vogliono così: che la mia Roma sia la città capitale di tutte le terre mondo; pertanto, coltivino l'arte militare e se ne intendino, e così tramandino ai posteri, che nessuna forza umana può resistere alle armi romane.

"Dopo che Romolo disse queste cose – disse Proculo – improvvisamente se ne andò sollevato in aria." È sorprendente quanto credito sia stato dato alle parole di quell'uomo autorevole.

Dopo quel momento, tra il popolo e l'esercito il desiderio per Romolo si attenuò notevolmente, poiché ormai tutti erano certi che egli, padre e fondatore della città, avesse raggiunto una dimora e un posto tra gli dei celesti.
(By Vogue)

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-01 15:48:09 - flow version _RPTC_G1.3