Il giusto sofferente (Versione Seneca)
Quemadmodum tot amnes, tantum superne deiectorum imbrium, tanta medicatorum vis fontium non mutant saporem maris,
Come tanti fiumi, tante piogge (lett. : tanto di piogge) precipitate dall'alto, così grande forza di fonti medicinali non modificano il sapore del mare, né lo attenuano, così la forza delle avversità non piega l'animo dell'uomo forte:
rimane nel suo stato e qualunque cosa accada assume il suo tenore – infatti è più potente di tutte le cose esterne – e non dico questo: non le percepisce, ma le vince, e di norma tranquillo e calmo si erge contro le avversità che lo assalgono.
Considera ogni avversità come un'esercitazione. Quale uomo, poi, proteso soltanto all'onestà, non è desideroso di giusta fatica e propenso ai doveri
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?