Il lupo, il cane e la libertà
Olim lupus esuriens forte cani perpasto occurrit: «Quo cibo tantum fecisti corpus tuum?...
Un lupo, affamato, casualmente si imbattè in un cane ben nutrito: "Con quale cibo hai reso tanto grosso il tuo corpo?" – chiese il lupo – "Io, che per natura sono di gran lunga più forte di te, sono debilitato dalla fame". Il cane risponde con semplicità:
"Avrai la medesima condizione, se garantirai al padrone un identico servizio". "Quale servizio?" – disse quello. "Se sarai il guardiano dell'uscio, e, durante la notte, difenderai la casa dai ladri (fur, furis), ti sarà dato il pane. La mia pancia si riempie nel medesimo modo, senza fatica". "Sono pronto" – decise il lupo – "ora, infatti, a causa delle nevi e delle piogge, porto avanti una vita difficile nei boschi;
sarà piuttosto facile, per me, vivere sotto un tetto, ed essere saziato dal cibo"! – Allora vieni insieme a me! – Mentre avanzano, il lupo nota il collo del cane, logorato dalla catena:
"Di che si tratta, o amico"? – "Durante il giorno mi legano" – risponde il cane – "affinché io di giorno riposi, e stia sveglio, invece, dopo che è sopraggiunta la notte". Goditi allora le cose che lodi, o cane; infatti io soffrirò di più se non sarò libero.
(By Vogue)
Versione tratta da Fedro
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