Il mito di Narciso

In Graecia, in Arcadiae montibus, vivebat Narcissus, iuvenis et pulcherrimus venator, sed admodum insolens superbusque....

In Grecia sui monti dell'Arcadia, viveva Narciso, giovane e bellissimo cacciatore, ma alquanto insolente e superbo.

Egli infatti, poiché non considerava nessuno superiore a lui, rifiutò anche l'amore della ninfa Eco, che si consumò per l'amore di Narciso fino alla morte: di lei sopravvisse solo la voce che anche oggi riecheggia nei monti. Allora gli dei Superiori decisero di punire Narciso per la sua superbia e gli suscitarono un nuovo desiderio nel duro animo del giovane: infatti Narciso a popo a poco iniziò ad amare se stesso ed il suo aspetto.

Una volta, mentre dopo le fatiche della caccia, placò la sete ad una fonte, vide la sua immagine nell'acqua. Allora, fu preso dall'amore di se stesso, si tratenne giorno e notte, immobile, alla f onte: non sentiva ne la fame ne la sete e ne distoglieva gli occhi dalla sua immagine.

E così le forze del giovane poco a poco si esaurivano e poco dopo Narciso morì (lett. si allontannò dalla vita). Gli dei, alla memoria dell'amore infelice di Eco, trasformarono il corpo del superbo cacciatore in (quel) delicato e candido fiore, il quale/che viene chiamato "narciso".

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