L'amicizia tra un uomo e un leone
Sed postquam introgressus leo in habitaculum illud suum videt me procul delitescentem, mitis et mansuetus accessit et sublatum pedem ostendere mihi et porrigere quasi opis petendae gratia visus est....
Ma dopo che il leone entrato in quel suo abitacolo mi vide mentre cercavo di nascondermi, si accostò mite e mansueto e sembrò mostrarmi il piede dopo averlo sollevato e allungarlo come per cercare aiuto.
Strappai subito l'ingente scheggia di legno che si era conficcata nella pianta del suo piede, e stagnai più accuratamente ormai senza grande paura e disinfettai il sangue all'interno. Dopo che fu sollevato grazie alla mia operazione e al medicamento, posto il piede nelle mie mani, si sdraiò e si addormentò e da quel momento io ed il leone abbiamo vissuto per tre anni interi in questa stessa spelonca ed anche con lo stesso cibo e né ci è dispiaciuta quella convivenza.
Infatti mi portava alla spelonca quelle parti delle fiere che cacciava, le membra più grasse, che io, non avendo abbondanza di fuoco, arrostendole al sole di mezzogiorno, le mangiavo. Ma non appena che mi annoiai di quella vita selvatica, quando il leone andò a caccia, lasciai la spelonca, fui visto e catturato dai soldati e venni condotto dall'Africa a Roma.
Ma compresi che quel leone che era stato catturato, nonostante io mi ero in precedenza allontanato, mi avrebbe restituito il favore per il beneficio e la cura. (by Maria D. )
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