L'omicidio di Dione
Proximo die festo Callicrates, cum a conventu se remotum Dion domi teneret atque ibi recubuisset, consciis facinoris loca munitiora [...] Tum Lyco Syracusanus, facinoris conscius, vir crudelissimus, per fenestras gladium dedit, et eo Dion interfectus est.
Callicrate, nel successivo giorno della festa, poiché Dione si trovava in casa lontano dalla folla e lì era andato a dormire, consegna ai complici dell'impresa i luoghi più difesi della città e affida la custodia della casa ai più fidati tra i suoi servi.
Allora dal numero dei suoi sceglie dei giovani di Zacinto, audacissimi e fortissimi, e dà loro il compito di uccidere Dione. Questi arrivano da lui e per l'essere conosciuti furono fatti entrare. Ma non appena ebbero varcato la porta lega(ro)no Dione con moltissima forza.
Allora il siracusano Licone, conscio complice, uomo molto crudele, consegnò (loro) una spada attraverso le finestre, e con quella Dione fu ucciso.
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