La casa del fantasma
Erat Athenis spatiosa et capax domus sed infamis et pestilens... Deserta inde et damnata solitudine domus totaque illi monstro relicta; proscribebatur tamen
V'era ad Atene una casa ampia e comoda, ma malfamata e maledetta. Nel mezzo del silenzio della notte si udiva un suon di ferraglia e, se ascoltavi più attentamente, uno strepito di catene, da lontano prima, poi più da presso;
indi appariva uno spettro, un vecchio estenuato dalla magrezza e dallo squallore, con una lunga barba, i capelli irti; recava i ceppi ai piedi e le catene alle mani e le scuoteva.
Perciò gli abitanti della casa trascorrevano vegliando per la paura delle notti sinistre e spaventose; quelle veglie finivano per produrre una malattia e, con il crescere del male, la morte. Giacché anche di giorno, pur essendo il fantasma scomparso, rimaneva negli occhi il ricordo di quell'apparizione, sì che il timore durava più a lungo di ciò che l'aveva cagionato.
Perciò la casa fu disertata, condannata all'abbandono e lasciata tutta in balia di quel mostro; v'era però appeso un cartello ... per il caso che qualcuno, ignorando così gran guaio, volesse acquistarla o affittarla.
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