La conquista di Gabi - VERSIONE latino e traduzione
La conquista di Gabi versione latino e traduzione
Sextus Tarquinius, Superbi filius, indigne ferens patris copias Gabios civitatem expugnare non posse, rationem armis valentiorem excogitavit, qua interciperet illud oppidum Romanoque imperio adiceret....
Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo, tollerando male che le milizie del padre non potevano espugnare la città di Gabi, pensò un piano (Sott. molto)
più efficace delle armi, con il quale avrebbe espugnato quella città e l'avrebbe aggregata al dominio di Roma. Infatti improvvisamente si rifugiò a Gabi come se stesse fuggendo dalla crudeltà e dalle offese del padre, che aveva tollerato contro il suo volere, e a poco alla volta, conquistandosi la benevolenza di ciascuno, ottenne di contare moltissimo presso tutti;
allora inviò a suo padre un amico, attraverso il quale lo informava di aver in mano sua già tutto quanto, e chiedeva che cosa volesse che si facesse da lui. Alla giovanile sagacia rispose l'astuzia senile: se è vero che Tarquinio si rallegrò moltissimo della cosa, non credendo abbastanza alla parola del messaggero, non rispose nulla, ma, portatolo in disparte nel giardino troncò le più alte e più grandi corolle dei papaveri con un bastone.
Il giovane, saputo del silenzio e insieme di ciò che era stato fatto dal padre, comprese la ragione dell'uno e il significato dell’altro e non ignorò che gli veniva ordinato o di allontanare i più eminenti dei Gabini con l’esilio o di ucciderli. Dunque la città privata dei i buoni difensori la consegnò a lui con le mani legate.
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