La dedica alla moglie Fundania

Otium si essem consecutus, Fundania, commodius tibi haec scriberem, quae nunc, ut potero, exponam cogitans esse properandum, quod, ut dicitur, si est homo bulla, eo magis senex....

Se conseguissi il riposo, Fundania, ti scriverei più agevolmente queste cose, che ora, come potrò, esporrò pensando che bisogna affrettarsi, perché, come si dice, se l'uomo è una bolla, tanto più lo è un anziano.

Infatti l'anno ottantesimo mi suggerisce di raccogliere i fardelli, prima che muoia. Per tale ragione, dato che hai acquistato un fondo, che coltivandolo bene volendo renderlo fruttuoso, e chiedendomi di curarlo per averlo per me, sperimenterò; e non solo, finché com'è vero che io stesso viva, occorra che ti ammonisca su cosa si debba fare, ma anche dopo la morte.

Non tollererò che la sibilla abbia cantato non solo quelle cose che, mentre viveva giovassero agli uomini, ma anche quelle cose che quando ella stessa era morta e ciò anche (e a maggior ragione) giovassero anche agli uomini ignoti; dopo tanti anni soliamo ritornare pubblicamente ai suoi libri, quando desideriamo (sapere), cosa noi dobbiamo fare in base a qualche portento: né sopporterò che io, mentre vivo pure, debba fare ciò che sia utile per le mie necessità.

Di conseguenza ti scriverò tre libri cataloghi, su cui ritornare, se volessi indagare in tal senso, come occorra che tu faccia qualunque cosa nel coltivare.
(By Maria D. )

Versione tratta da Varrone

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