La forza di Sansone
Cum Hebraei in potestate essent Philistaeorum et ab illis affligerentur, natus est Samson, futurus ultor hostium: intonsam habuit comam, nec vinum nec siceram bibebat....
Quando gli Ebrei erano sotto il dominio dei Filistei e prostrati da quelli, nacque Sansone, il futuro vendicatore dei nemici: ebbe una lunga (incolta) chioma, non beveva vino né la sicera.
Fu di straordinaria (ablativo di qualità) forza fisica (lett. del corpo). uccise con le mani (lett. sing.) un feroce leone. Sansone diventato grande danneggiò (affĭcĭo) i Filistei con molte sconfitte. Infatti catturò trecento volpi, le code delle quali legò a lampade accese e le gettò (immitto) nei campi dei nemici.
Allora casualmente erano mature le messi: così l'incendio fu facile. Furono bruciati tutti i campi seminati a cereali (sĕgĕs, segetis), le vigne e gli olivi. Consegnato ai Filistei, ruppe le catene con le quali era stato legato, ruppe la mascella di un asino e con questa arma, che il caso gli aveva dato, sbaragliò mille nemici. Un giorno entrò nella città dei Filistei.
Quelli trovarono un pretesto ed ordinarono che fossero chiuse le porte affinché nessuno uscisse. Ma Sansone a mezzanotte si alzò ed andò alla porta della città. Quando la trovò chiusa, la spinse con le spalle e la portò con (tutti) i battenti ed i catenacci sulla cima del monte vicino.
(by Vogue)
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