La gratitudine dell'imperatore Marco Aurelio per i suoi maestri
Marcus Aurelius Antoninus fuit iam a pueritia magnis praeceptoribus traditur mox ad philosopham pervenit. Habuit claros magistros, inter quos Euforionem litteratore et Andrenem musicum et geometram quibus semper magnas gratis publice egit... nam immagines eorum aureas in larario habebat ac sepulchra quidem hostiis, floribus sempre honorabat. (dalla Historia Augusta)
Marco Aurelio Antonino, già dalla fanciullezza, fu affidato a grandi precettori; arrivò presto agli insegnamenti della filosofia.
Ebbe maestri famosi, tra i quali il grammatico Euforione, e Androne, musico e geometra, ai quali egli declamò sempre grandi ringraziamenti pubblicamente. Il suo insegnante di arte oratoria fu Frontone, per il quale egli chiese anche una statua in Senato.
Ma soprattutto, si dedicò alla filosofia. Ascoltò, infatti, molti filosofi, e soprattutto Giunio Rustico, che aveva autorità sia in tempo di pace sia in tempo di guerra, esperto di dottrina Stoica, con il quale condivise tutte le decisioni pubbliche e private, e al quale, nel pretorio, diede sempre il bacio prima che ai prefetti, che designò anche console, e in onore del quale, dopo la morte, chiese al Senato delle statue.
Egli concesse senz’altro grandi onori ai suoi maestri: infatti, nell’Erario, aveva delle loro raffigurazioni in oro e onorava sempre con fiori e vittime le loro tombe.
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