Le guerre civili
Marius, Sulla, Caesar, Pompeius certe magni viri fuerunt acie ingenii et gloria belli, sed potentiae cupidine et mutuis simultatibus...
Certamente Mario, Silla, Cesare, Pompeo furono grandi uomini per perspicacia di ingegno e gloria di guerra, ma per brama di potere e per risentimenti reciproci procurarono innumerevoli lutti e infine la distruzione dello stato.
Dopo la le nuove regole/istituzioni Mariane (di Mario), i soldati fuggirono; ormai non obbedivano ai magistrati dello stato e mantenevano la (loro) fedeltà soltanto ai comandanti, nella speranza di un ricco (grande) stipendio e di un abbondante bottino.
Silla, con leggi inflessibili e crudeli proscrizioni, suscitò ire e bramosie; molti, infatti, persero il (proprio) patrimonio o la vita, altri si procurarono immense ricchezze con le denunce e con l'impunità. Non c'era alcuna speranza di rimedio a così grandi mali. La lealtà degli amici, nelle situazioni avverse era dubbia;
i parenti denunciavano i parenti nella speranza di guadagno; i cittadini onesti morivano; gli uomini perversi ingrandivano il (loro) patrimonio con il crimine.
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