Le ultime imprese di Annibale in Italia
Hac pugna pugnata Romam profectus est nullo resistente. In propinquis urbi montibus moratus est....
In seguito a questo scontro combattuto a Roma partì senza alcun impedimento. Dimorò sui monti vicini alla città.
Avendo tenuto lì l'accampamento alquanti giorni ed essendo ritornato a Capua, Q.Fabio Massimo, dittatore romano, gli si pose contro nel campo di Falerno. Questi chiuso nella strettoia dei luoghi di notte senza alcun danno dell'esercito si preparò e diede la facoltà di parlare a Fabio, il più scaltro comandante. Ed infatti nell'oscurità della notte incendiò i ramoscelli legati alle corna delle giovenche lanciò una grande moltitudine di tal genere che vagava qua e là. Quella visione improvvisa gettò tanto terrore nell'esercito romano, che nessuno osò uscire fuori dal vallo.
In seguito a tale impresa così dopo non molti giorni mise in fuga Minucio Rufo, maestro dei cavalieri, fatto uscire in battaglia con l'inganno. Sarebbe troppo lungo elencare le battaglie;
perciò sarà sufficiente questa sola che ho citato, da cui si può comprendere che costui fu un condottiero tanto importante: per tutto il tempo in cui fu in Italia, nessuno gli resistette sul campo, nessuno pose l'accampamento in campo contro di lui dopo la battaglia di Canne.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cornelio Nepote
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