Meglio morti che lontani

Ego minus quam possum do ad vos litteras, propterea quod cum omnia mihi tempora sunt misera, tum o vero, si aut scribo ad vos aut vestras lego, conficior lacrimis sic, ut ferre non possim....

Io do a voi le lettere meno di quanto posso, sia perché tutti i momenti sono per me miseri, sia perché veramente, se o vi scrivo o leggo le vostre lettere, sono consumato dalle lacrime a tal punto, da non poter resistere (sopportare).

Avesse voluto il cielo che fossi stato meno desideroso di vita! Sicuramente non avrei visto niente o non molto di negativo nella vita. Se la fortuna mi riservò a qualche speranza di recuperare qualche vantaggio, l'errore è minore da parte mia. Vita mia, desidero vederti e morire nel tuo abbraccio, dato che né gli dèi, che tu molto castamente hai venerato, né gli uomini, a cui io sempre ho servito, non ci hanno reso la grazia.

O me perduto! O afflitto! Che altro infatti? Dovrei chiederti, di venire, donna malata, e sfinita sia fisicamente che interiormente?

Non dovrei chiedere? Dovrei dunque stare senza di te? Se ci fosse la speranza di un mio ritorno, dovresti confermarla e assecondarla. Saprai solo questo (sappi solo questo): se ti avrò, non mi sembrerà di morire totalmente.
(By Maria D. )

Versione tratta da Cicerone

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