Non nel mio cortile!

Galba Lucio Aurelio Cotta consulibus, cum Appiae Anionisque ductus, vetustate quassati, privatorum etiam fraudibus interciperentur,

Sotto i consoli Galba Lucio Aurelio cotta, le condutture di Appia e Anione, fracassate dall'antichità, essendo anche interrotte a causa di danni di privati, fu dato dal senato il compito a Marcio, che allora era pretore, di restaurare quelle condutture.

E dato che l'incremento della città esigeva una misura più ampia di acqua, a questo stesso dal senato fu dato l'incarico, di condurre in città altra acqua.

Ristabilì le precedenti condutture e condusse (organizzò) la terza conduttura d'acqua più salubre di quelle, che ebbe il nome Marcia dall'autore. In quel periodo dicono che i decemviri, mentre esaminavano per altre motivazioni i libri Sibillini, scoprirono che non era lecito condurre in campidoglio l'acqua Marcia. M. Lepido in in senato dinanzi al collegio conferì le parole in merito a tale cosa, sotto i consoli Appio Claudio Q. Cecilio, e Lucio Lentulo ritrattò questa stessa cosa dopo il terzo anno, sotto i consoli C. Lelio Q. Servilio: poi così in Campidoglio fu condotta l'acqua.
(By Maria D. )

Versione tratta da Frontino

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