Raccomandazioni a un magistrato inviato a governare la Grecia
Cogita te missum in provinciam Achaiam, illam veram et meram Graeciam, in qua primumhumanitas, litterae, etiam fruges inventae esse...
Pensa che tu sei stato inviato nella provincia di Acaia, quella vera e pura Grecia, in cui prima di tutto si crede che siano stati scoperti l'umanità, le lettere, anche i frutti:
che sei stato mandato a comandare lo stato delle libere città, cioè a uomini al di sopra di ogni altra cosa uomini, a liberi al di sopra di ogni altra cosa liberi, dove il diritto fu dato dalla natura per virtù, per meriti. Lo mantennero con l'amicizia, con l'alleanza e poi con la religiosità. Venera gli dèi fondatori e i nomi degli dèi: abbi riguardo dell'antica gloria e di questa stessa vecchiaia, che nell'uomo è venerabile, nelle città è sacra.
Ci sia presso di te l'onore per l'antichità, ci sia onore per le ingenti imprese, ci sia anche per le leggende. Non dovrai estirpare nulla della dignità di ognuno, nulla della libertà, nulla neanche della tracotanza. Abbi dinanzi agli occhi che questa è la terra, che ci ha inviato i diritti, le cui leggi abbiamo dato non agli sconfitti ma a quelli che le hanno chieste.
Strappare il residuo della libertà ad Atene e a sparta è duro, feroce, barbaro. Ricorda cosa ogni città sia stata, non per guardare dall'alto in basso ciò che ha cessato di essere tieni lontana la superbia e la durezza. Non dovrai avere paura del disprezzo.
(By Maria D. )
Versione tratta da Plinio il Giovane
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