Rea Silvia viene sedotta da Marte
Silvia Vestalis, ut solebat, mane petebat aquas ut vela sacra lavaret. Venit ad declivem ripam plurimis floribus adornatam; fessa labore humi resedit. Dum sedet, umbrosae salices, volucres canorae et leve aquae murmur fecerunt somnos puellae. Mars videt eam dormientem et cupit et potitur. Iacet ea gravis (incinta): intra eius viscera iam Romanae urbis conditor erat.
La vestale Silvia, com'era abituata, al mattino attingeva l'acqua per lavare i veli sacri.
Giunse presso la riva a precipizio adornata con parecchi fiori; stanca per la fatica si sedette a terra. mentre stava seduta, gli ombrosi salici, gli uccelli canterini e il lieve mormorio dell'acqua fecero addormentare la fanciulla (procurarono il sonno alla fanciulla).
Marte la vide mentre dormiva e la desiderò e la sedusse. Lei giacque incinta: dentro le sue viscere c'era già il fondatore della città Romana.
(By Maria D. )
Versione tratta da Ovidio
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