Resistenze di Dumnoríge prima della partenza con Cesare
Eodem equitatus totius Galliae convenit numero milia quattuor principesque ex omnibus civitatibus....
Nel medesimo luogo convenne la cavalleria di tutta la Gallia pari a quattromila e i principi da tutte le città.
tra questi pochissimi, di cui aveva osservato la fiducia in lui, Cesare aveva decretato che restassero in Gallia, di condurre con sé i rimanenti come ostaggi, perché, egli stesso allontanandosi, temeva l'azione della Gallia. Insieme con tutti gli altri c'era l'Eduo Dumnorige: aveva stabilito di avere questi tra i primi con sé, perché aveva saputo che questo era desideroso di novità, bramoso di potere, di grande animo, di elevata autorità tra i Galli. Si aggiungeva il fatto, che ormai Dumnorige aveva detto nell'assemblea degli Edui che il regno della città era stato concesso da Cesare a lui; gli Edui sopportavano gravemente quanto detto e non osavano inviare i legati a Cesare per rifiutare o implorare.
Cesare aveva saputo tale avvenimento dai propri ospiti. Questi prima di tutto tentò di chiedere con ogni preghiera di essere lasciato in Gallia, da un lato perché non abituato a navigare per mare aveva paura, dall'altro perché diceva di essere ostacolato dalle superstizioni religiose. Dopo che vide che ciò gli veniva negato ostinatamente, sollecitò i principi della Gallia, li chiamò in disparte uno per volta e li esortò a fare ritorno nel continente;
diceva non senza ragione che sarebbe avvenuto, che la Gallia sarebbe stata depredata di ogni nobiltà; questo era il piano di Cesare, cioè uccidere dopo averli trasportati in Britannia tutti quelli che temeva di uccidere al cospetto della Gallia.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cesare
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