Riforme religiose di Numa Pompilio
Inclita iustitia relioque Numae Pompili erat. Curibus Sabinis habitabat, consultus vir omnis divini atque humani iuris....
Una forte giustizia e una religiosità era(no) propria/e di Numa Pompilio. Abitava a Curi Sabina, (era) un uomo esperto di ogni legge divina e umana.
Tutti i senatori romani attribuiscono il regno a Numa Pompilio. Si adopera a fondare una nuova città da capo (de integro), fondata sulla forza e sulle armi, sulla giustizia e sulle leggi e sui costumi. Creò dunque i sacerdoti: nominò per Giove un sacerdote flamine e lo ornò con una straordinaria veste e con la sedia curule. A questo aggiunse due flamini, uno per Marte e l'altro per Quirino; scelse le vergini per Vesta, sacerdozio natio di Alba e non estraneo al popolo del fondatore.
Stabilì pubblicamente un compenso per le vestali, e le rese per la verginità venerabili e sante. Scelse allo stesso modo dodici Salii per Marte gradivo, e gli diede tuniche dipinte (ornate o ricamate) in modo ammirevole e sopra la tunica una placca di bronzo sul petto. Infine scelse tra i senatori come pontefice Numa Marcio, figlio di Marco e a lui attribuì tutte le cose sacre.
A Giove Elicio dedicò sull'Aventino un altare. C'era un bosco che al centro una fonte perenne irrigava: Numa rese sacro il bosco alle Camene; istituì molti altri sacrifici e dedicò luoghi sacri. E la città era, tanto in caso di guerra che di pace, tanto valida quanto temperata.
(by Miriz - utente del forum inviata qui e corretta dai nostri tutor)
Versione tratta da Livio
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?